Pensati come intrusioni in spazi domestici o pubblici, questi lavori costituiscono una sorta di onirico “sfondato” alla rovescia: fisicamente verso l’interno, anziché illusionisticamente verso l’esterno.

Nascono come immagini generatrici e prove di fattibilità per le intrusioni architettoniche.

5 varianti per intervento in un appartamento su 2 piani con soffitto/pavimento in vetro.

Opera eseguita per la mostra “Fabula” al Museo del Paesaggio di Torre di Mosto.

Cercando di evitare fiaba e fiabesco,che non mi sono consoni, ho cercato di attingere alla zona remota dell’incanto: l’essere “sopra pensiero”.

Questi due lavori nascono dalla necessità di pensare uno spazio sacrale ma senza connotazioni religiose in cui poter celebrare il difficile momento del distacco dalla persona cara, dandole il permesso di allontanarsi, di partire.

Si tratta di ritratti di persone familiari, ma anche di luoghi, deformati, dilatati, reinventati dalla emozione che li intride.

Opere concepite come gioielli di grandi dimensioni.

Il taglio dell’immagine e la relazione del soggetto raffigurato con lo spazio che lo circonda é di tipo teatrale e sottolinea la duplice natura del mostrarsi:
la nudità dell’offrirsi assieme al dominio esercitato sullo sguardo.

Questi lavori condividono il sentimento di fondo della serie delle donne.